sab 27 mag
|Merano
Contra Gigantes, Teatro Nucleo
Time & Location
27 mag 2023, 20:30 – 22:00
Merano, Via Camillo Benso Conte di Cavour, 1, 39012 Merano BZ, Italia
About The Event
“Bisogna intraprendere una santa crociata per andare a salvare il sepolcro di Don Chisciotte dal potere dei baccalaureati, dei preti, dei barbieri, dei nobili della Ragione, dei duchi e deicanonici che l'hanno occupata. È il coraggio di cui abbiamo più bisogno: quello di affrontare il ridicolo. Il ridicolo è l'arma brandita da tutti i miserabili diplomati, barbieri, sacerdoti, canonici e duchi che tengono nascosto il sepolcro del Cavaliere della Follia. Cavaliere che ha fatto ridere tutti, ma che non ha mai lasciato andare uno scherzo. La sua anima era troppo grande per dare vita a battute. Ha fatto ridere con la sua serietà. E là dove c'è il sepolcro, là c'è la culla, là c'è il nido. E da lì la stella splendente e sonora sorgerà di nuovo, cammino del cielo.” Miguel de Unamuno
Nel 1990 Horacio Czertok scrisse per il Teatro Nucleo una drammaturgia tratta dal romanzo Don Quijote de la Mancha di Miguel de Cervantes Saavedra. In coproduzione con il Theater-am-Turm di Francoforte ne nacque uno spettacolo per gli spazi aperti, il cui debutto si tenne in Spagna al Festival di Teatro Classico di Almagro. Seguì una fortunata tournée con riprese ogni anno, fino al 2007: centinaia di repliche in tre continenti, decine di festival internazionali ma soprattutto presenze nei borghi e nelle periferie senza teatro. Da drammaturgo, Czertok diventò Don Quijote. Il personaggio non accettò volentieri la fine dello spettacolo e da qualche anno cominciò ad apparire in sogno al drammaturgo-attore: voleva tornare alla vita, sia pure quella scenica. Così Czertok decise di farne un soliloquio, un monodramma a più voci. Il celebre romanzo in realtà è tra i più famosi, più citati e meno letti e perciò meno conosciuti. Il lavoro checi si prefigge, dunque, oltre a riappacificare l’inquieto personaggio in vista di una futura ripresa del grande spettacolo per gli spazi aperti, vuole avere una doppia valenza, ovvero teatrale e culturale. La drammaturgia ha infatti identificato gli svariati giganti con cui si batte o vuole battersi il Don, oltre al proverbiale Mulino. Ha approfondito la ricerca fatta nel 1990 sul romanzo, sull’autore e sul suo tempo, giungendo a nuove scoperte. In scena vediamo l’attore, il personaggio Don Quijote, Sancio Panza, Don Miguel de Cervantes, tutti in stretto rapporto tra loro, spesso conflittuale, e con gli spettatori, invitati ed invogliati con questo lavoro ad approfondire la propria conoscenza dello straordinario romanzo.
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